Una civilizzazione alla deriva

Una civilizzazione alla deriva

Mar, 06/04/2010 – 14:50 | redazione
autore: 

Prof. Rolando TORO Araneda

Nel secolo XX successero grandi guerre mondiali, che inclusero l’olocausto e la distruzione di città indifese mediante la bomba atomica, uccidendo tutti gli abitanti. Inoltre il mondo conobbe più di ottanta guerre locali, con milioni di morti. La sofferenza, il dolore e la disperazione di fronte alle guerre sono state le caratteristiche del nostro tempo.

Tutte queste azioni sono state giustificate nel “relativismo etico”, che giustifica l’infamia e il genocidio con “ragioni intelligenti”. Vediamo tutti i giorni che il sangue e la sofferenza di altri non ha nessun valore quando ci sono di mezzo le ideologie.

Ebbene, il cambio non può essere ideologico o deontologico, ciò che bisogna cambiare è la condizione affettiva del genere umano; questo significa ne più ne meno che “cambiare il fatalismo storico”. 

Gli intenti attuali per trovare la pace sono stati insufficienti: né i congressi per la pace, né gli interventi internazionali sembrano conciliare i popoli in conflitto, né gli accordi di disarmo hanno ottenuto di eliminare la violenza dal nostro pianeta.

Penso che il contatto affettivo é l’azione politica più poderosa; la sacralità della vita solo si raggiungerà con la cospirazione dell’amore. La più alta caratteristica dell’evoluzione umana è l’empatia e il rispetto per la vita, possiamo riapprendere l’amore attraverso l’Educazione Biocentrica.

Prof.Rolando TORO  Araneda

 

Estratto da BOLLETTINO IBF –  BIODANZA N°2 –  2007

Traduzione a cura della Segreteria Associazione Biodanza Italia

Questo articolo è stato pubblicato il martedì, 22 giugno 2010 alle 11:17 e classificato in Educazione biocentrica. È possibile seguire tutte le repliche a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. I commenti sono attualmente chiusi, ma puoi fare il trackback dal tuo sito.

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