BIODANZA®, PARTORIRE CON PIACERE

::  BIODANZA®, PARTORIRE CON PIACERE  ::

 

di Silvia  Montes

  (Cfr. p.15 Rivista n.2 della AEIB Maggio 1997)

 

INTRODUZIONE

 

In diverse culture si è riconosciuto che la gravidanza ed il parto contengono un mistero che incanta la gestante, e se l’ambiente sociale condivide l’esperienza, si vive una rinascita collettiva.

Senza dubbio il mondo occidentale (individualista, razionale e mercantile ) ha dimenticato  questa esperienza di comunione con il sovraumano , immergendosi in forme di vita meccanizzate che possono  definirsi come delle  infermità della civilizzazione. Peggio ancora , in condizioni di povertà urbana il cui tratto distintivo è la frustrazione e la disperazione, le complicazioni del parto sono elevate ; tanto come lo è la povertà e come lo è la repressione sessuale . Questi ultimi aspetti sono  generatori di gravidanze multiple non desiderate, fattore aggravante della sovrapopolazione mondiale.

 

Esaminando  la varietà delle situazioni per le quali passa l’atto procreatore   non sarà difficile individuare soluzioni per la maggior parte delle situazioni problematiche sopramenzionate, cosa questa che per ampiezza dell’argomento non è possibile fare nel contesto di questo lavoro.

 

Perciò focalizzerò il mio discorso cercando di trasmettere la mia esperienza nella cura delle coppie che aspettano un bambino, applicando il metodo di psicoprofilassi del parto e di alcuni esercizi di biodanza, lavoro che sto realizzando già da sedici anni e che negli ultimi dieci ho potuto integrare nel modello concettuale di Rolando Toro    .

 

Io assisto mediamente sessanta gestanti all’anno, numero grande per ottenere una conoscenza del tema ma piccolo per risolvere i grandi problemi della riproduzione menzionati nel primo paragrafo.

Il mio ottimismo proviene  dai risultati ottenuti con il mio programma e dalla conoscenza

dell’ effetto farfalla e di quello massa critica ,che mi inserisce nel movimento biocentrico che promuove il cambiamento indispensabile per il terzo millenio.

 

Per il momento, allo scopo di entrare nel tema, dirò che la preparazione psicosomatica per il parto può essere divisa , in forma operativa , in due livelli : nel primo si insegna alla gestante a confidare nella sua propria naturalezza, a non farsi guidare dal timore, a conservare la sua vitalità e a godere del processo di gestazione ; nell’altro livello si promuove la intimità della coppia, la partecipazione di gruppi di gestanti con i propri sposi e il riconoscimento del mistero e del sacro di tutta questa esperienza. Vediamo di seguito come si realizzano queste attività nei programmi della scuola Peruviana di Biodanza.

 

L’ORIGINE DELLA PSICOPROFILASSI DEL PARTO

 

Questo metodo , che nel mondo occidentale è praticato dall’inizio del secolo, ha una origine molto definita in una vivencia che  sarà importante ricordare in dettaglio, poichè ci farà vedere l’essenza della sua intenzione ; essenza che spesso è lasciata in disparte.

 

Quando all’inizio del secolo XX Grantly Dick Read  si prese cura di una gestante in un quartiere povero di Londra percepì la semplicità della casa e la umiltà della famiglia.

L’ambiente aveva un carattere di rispetto e silenzio ; il parto fu naturale e la gestante non manifestò alcun dolore , non fu necessario l’uso del cloroformio, che  a quei tempi si usava come anestetico.

“Non ho di che dolermi, vero dottore ?”disse la paziente a Read , egli fu affascinato a tal punto che molti anni dopo diceva ancora che quella era stata una esperienza incancellabile. Erano dunque le condizioni di vita urbana  occidentale che promuovevano la dissociazione della gestante dalla sua naturalezza e la condizionavano alla ansietà, al timore e al dolore . Non ho alcun dubbio che Read vivenciò  un momento sublime con quella gestante.

 

Questo per ricordare che  le esperienze di trascendenza sono associate alla umiltà , alla semplicità e ad un senso di appartenenza alla totalità. Voglio dire che quella notte il ginecologo inglese toccò, per un attimo, il cielo. Non potendo più lavorare come se nulla fosse accaduto   egli mise a punto un nuovo metodo di psicoprofilassi del parto.(1)

 

Numerosi altri medici come Lamaze e Leboyer , la scuola russa di psicoprofilassi  del parto , sono pietre miliari nella evoluzione del nostro metodo. Per lo spazio a disposizione, non posso dilungarmi su questo tema, ma preferisco esporre il metodo di Biodanza nella cura alla gestante per la preparazione al parto con piacere.

 

 

BIODANZA® E PSICOPROFILASSI  DEL  PARTO 

1. Vitalità e Sessualità.

 

Questo livello di azione include esercizi preparatori per il lavoro del parto ed esercizi per armonizzare la gestante. Principalmente  utilizzo musiche  induttrici di esperienze cinestesico-motrici (di sensibilizzazione profonda) e musiche che permettano l’integrazione del movimento pelvico, che hanno la caratteristica di stimolare la sessualità.

 

Durante il corso insegno i differenti tipi di respirazione (profonda, superficiale , di sforzo ) e procedimenti di rilassamento indotti con contatto, musica e movimento, usando delle carezze soavi o massaggi sensibili.

 

La miglior forma per eliminare il dolore è quella di indurre  la gestante in una esperienza di piacere.

Risulta interessante  apprezzare come alcuni esercizi che  rinforzano la base della pelvis hanno lo scopo di  esercitare una forza speciale nella fase  finale del parto ; questa preparazione muscolare  richiama una attività sessuale molto piacevole. Io dico alle gestanti che curo che stanno facendo esercizi per la felicità coniugale.

 

L’insegnamento consiste anche nell’apprendimento della anatomia e della fisiologia riproduttiva. Non è infrequente che le donne (e sicuramente anche gli uomini) non conoscano gli organi sessuali che possiedono, qual è la loro ubicazione e che funzioni esercitano . Illustro diagrammi , mostro diapositive di altre donne che sono nel travaglio del parto e che dimostrano godimento sensuale e felicità  assistite dal compagno in sala parto .

 

Le partecipanti ai corsi spesso commentano che il loro sonno è più profondo e che l’attività diurna è meno impegnata. A loro aggrada ,in modo particolare,  conversare delle differenti esperienze con altre gestanti. Si mettono d’accordo  per vedersi dopo la classe o per parlarsi al telefono.
2. Creatività e Affettività

 

 

La affettività si promuove nel lavoro congiunto di coppia e nelle sessioni di gruppi di coppie . Mentre si realizzano le tre prove di parto, si promuove la partecipazione del marito, il quale prende coscienza che anche lui può godere di questa esperienza. Alcuni assumono la percezione profonda di essere anch’essi in gravidanza.

 

Pongo una enfasi particolare nella saggezza corporale ( per esempio : la straordinaria elasticità e forza dell’utero, la flessibilità del canale del parto). Sono molto affermativa nel dire loro che se non si interferisce con timori e ansietà , il corpo compirà naturalmente la sua millenaria funzione riproduttiva. Sottolineo anche che un atto creativo per eccellenza è il far venire al mondo un bambino.

 

Pur riconoscendo che le esigenze degli ospedali riducono la spontaneità del movimento e all’interno dei limiti propri della cura medica occidentale, promuoviamo la spontaneità e la naturalezza dei movimenti.

 

E’ importante segnalare come le gestanti  attraversano uno stato di grande spontaneità affettiva e che  necessitano di più attenzioni, sono più sensibili nel dare e ricevere affetto. Tutto questo si esprime con grande spontaneità se non sorgono  problemi  situazionali (rapporti tra i coniugi relazioni parentali).

 

3. Trascendenza

 

In ogni momento valorizziamo il sentimento speciale che ogni donna incinta può sperimentare con maggiore o minore intensità : mi riferisco al sentimento di essere parte della totalità.

 

Alcune lo esprimono dicendo che si sentono  come  la Vergine  Maria , altre non lo esprimono con parole ma le si vedono  in pace, in una estasi continua. Come non restare abbagliati nello stare  con persone così. Queste espressioni sono maggiori dopo che le donne hanno superato le principali paure promosse da una società  che crede più nella tecnica che nella naturalezza.

 

Ricordiamo Toro quando dice : l’essere umano possiede luce propria e non necessita di possessione divina, dunque Dio non viene da fuori ; è una vivencia non una presenza (2) .

 

Nel trattare di questo tema ricordo Abraham Maslow che nel parlare di autorealizzazione indica l’esperienza “culmine”, come quelle forme di  metamotivazione che divengono forme di spiritualità. Per Maslow la gravidanza ed il parto sono esperienze “culmine”. Occorre poi ricordare Dilthey il filosofo della vivencia , della storia e della trascendenza. Egli dice che la nascita è una delle forme per le quali l’essere umano è da sempre   vincolato alla esperienza di comunione con l’infinito , e costituisce una delle esperienze religiose primordiali .(3)

 

Gli sposi delle gestanti del nostro programma ,che hanno partecipato al parto a lato della puepera, descrivono la propria esperienza come divina, incredibile , sacra.. Sono vivencias di transtasi , in cui si lascia un livello  di omeostasi per entrare in un’altro superiore.

 

4. La nascita di una famiglia  

 

Quando si condividono esperienze intense, si ritorna alla vita quotidiana con sentimenti di solidarietà molto pronunciati. Per questo si sa che le feste comunitarie religiose dei popoli ancestrali sono causa e conseguenza dei loro rituali di trascendenza , usualmente legati a calendari naturali, come sono le posizione degli astri.

Qui riscopriamo altri valori (oltre alla partecipazione del marito al parto ) presenti nelle culture tradizionali, quali la partecipazione trascendente e la partecipazione comunitaria . nel caso dei padri che entrano in sala parto e condividono la vivencia della nascita del figlio, posso affermare che il veicolo affettivo si intensifica per la caratteristica di rinascita collettiva che si vive quando si vivencia l’arrivo di un nuovo essere al mondo, all’universo. Tutte le rinascite creano legami di filiazione, di fraternità tra coloro che condividono l’esperienza e crea un profondo spirito di fusione nelle coppie ,  sincronizzandole in sé stesse.

 

5. Il Metodo

 

Il mio lavoro consiste in dodici classi. Gli sposi assistono a tre di queste. Di queste tre una viene tenuta dal pediatra, un’altra dallo psichiatra e la terza da me.

Il pediatra tratta gli argomenti di puericultura, così come risponde a domande sulle preoccupazioni dei partecipanti. Lo psichiatra fa una revisione dei differenti aspetti ecosistemici (includendo quelli culturali) che influiscono sulla gravidanza, il parto il peuperio, e cerca di orientare chi assiste al parto a vivere l’aspetto della autorealizzazione nella esperienza. Con me le coppie fanno pratica di parto e ricevono raccomandazioni per le differenti tappe del travaglio. Così ad esempio dico loro che alla prima contrazione non è necessario correre all’ospedale gridando : partorisco !  ; c’è infatti il tempo per prendere le cose necessarie  , si dispongono infatti di circa cinque ore .

Nelle altre nove classi insegno anatomia, fisiologia così come facciamo delle prove di parto. In queste nove classi faccio anche movimenti armonizzatori, respiratori e di ondulazione pelvica.

Contemporaneamente  pratico le esperienze di integrazione armonica. Tutti gli esercizi si  realizzano con musica specifica , tenendo conto  della semantica musicale di biodanza e delle cinque linee di vivencia, in modo particolare quelle della vitalità, sessualità , affettività e trascendenza.Una classe è dedicata alla cura del capezzolo per l’allattamento  e all’apprendimento delle cure del  neonato .

 

6. Risultati

 

Solo  una piccola percentuale , di coloro che hanno partecipato al corso, ha avuto problemi di parto o di allattamento (non superiore al 5%). Molte gestanti continuano a darmi notizie e a frequentarmi molti mesi dopo il parto; mi visitano con i loro figli o mi scrivono. Tutte dicono di essersi sentite aiutate ; per alcune l’aiuto consiste nel  permettere una esperienza piena delle cinque linne di vivencia della biodanza (vitalità, sessualità, creatività , affettività e trascendenza) Per altre l’essenziale è stato arrivare ad un parto senza timori. I migliori risultati li abbiamo ottenuti con donne che si sono sentite accudite dal loro compagno e che  mettono in discussione i condizionamenti urbani come il consumismo, il rumore, il monossido di carbonio ; sono gestanti che in forma intuitiva stanno molto vicine al paradigma biocentrico. Parallelamente al programma abbiamo sempre ottenuto una maggiore comprensione della esigenza ecologica del nostro tempo. Sempre ci siamo commossi per il grande mistero proprio di una nascita di un bambino o di una bambina.

Adesso vorrei concludere ricordando quella frase del professor Toro che sento così significativa: l’amore alla vita si esprime in forma sublime con il desiderio di avere un figlio. Anche l’affetto alla vita si esprime con le cure date al nascituro. I bambini sono  maestri dell’amore e dell’ allegria ; sono guru naturali che ci insegnano il sacro della vita quotidiana.

 

Silvia Montes

(Insegnante titolare didatta – Lima/Perù)
Note

(1) Cfr. Montes Silvia e Rivera Francisco : Maternidad Y Cultura. Montanaro . Lima, 1992.

(2) Cfr. Toro Rolando     : Coletanea de Textos. Editora Alab, Fortaleza, Brasil , 1991 .

(3) Cfr.  Dilthey Wilhelm : La esencia de la filosofia. Losada, Buenos Aires, 1944.

 

Questo articolo è stato pubblicato il giovedì, 13 maggio 2010 alle 12:37 e classificato in Educazione biocentrica. È possibile seguire tutte le repliche a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. I commenti sono attualmente chiusi, ma puoi fare il trackback dal tuo sito.

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